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Dove sposarsi ad Agrigento. La chiesa del Carmine di Sambuca di Sicilia

Siamo nel cuore del borgo più bello d’Italia così è stato insignito nel 2016, la chiesa del Carmine si trova in Corso Umberto I fu edificata nel 1530, del marchese della Sambuca Don Salvatore Baldi Mastrantonio. Ampliata nel 1615 dal marchese Don Vincenzo Baldi Mastrantonio, che fece anche costruire il nuovo convento del Carmine e fu dedicata a Maria SS. dell’Assunta.

Il marchese don Ignazio Baldi Spatafora Centellis, cavaliere di Malta, nel 1633 apportò alla chiesa un nuovo ampliamento con la costruzione di altre due navate e di due cappelle laterali. Nella cappella di destra venne collocata la Madonna del Carmelo e in quella di sinistra la statua marmorea di Maria SS. dell’Udienza che era stata portata in processione dalla torre di Cellaro per salvare i Sambucesi dalla peste del 1575-76.

Negli anni si sono susseguiti diversi interventi di restauro, uno nel 1900 in cui fu sostituita l’originaria facciata con l’attuale, di stile neoclassico, opera dell’artigianato locale, guidato dallo sculture Salvatore Affronti.

Ad oggi la chiesa si presenta in ottime condizioni e i suoi interni sono impreziositi da interessanti decorazioni in oro zecchino e stucchi pregiati di artisti sambucesi, la cui manutenzione è affidata alla confraternita di Maria SS. dell’Udienza che spesso è intervenuta con opere di restauro. Nell’interno si possono anche ammirare importanti opere d’arte: la statua marmorea della Madonna dell’Udienza posta sull’altare maggiore della navata centrale.

La statua di marmo di Carrara, raffigura la Vergine che tiene in braccio il bambino su cui reclina leggermente il capo.

La Vergine, vestita con una tunica dalla vita alta, secondo la moda rinascimentale, è quasi interamente ricoperta da un pesante manto dal panneggio ondulato che lascia intuire la posizione del corpo. Sia la veste della Madonna che il piviale sono arricchiti da dorature ad imitazione di ricami dai motivi fitomorfi. Gran parte del rivestimento policromo è sopravvissuto.

L’opera si attribuisce ad Antonello Gagini. Di elevata fattura è il fercolo ligneo, opera monumentale e artistica, che riproduce un trono regale culminante in una corona sorretta da colonnine scanalate sormontate da capitelli con doratura classico.

Il fercolo serve per portare in processione, sulle spalle di cento uomini detti i “Nudi” la statua della Madonna dell’Udienza, la terza domenica di maggio. Antistante la chiesa una meravigliosa scalinata, che regala un punto di vista spettacolare sulla facciata e sul corso.