Ciò che non si deve fare ad un matrimonio: il punto di vista di un’invitata qualsiasi.

Quante volte ci siamo trovati seduti al bar con un’amica che sventola l’ennesima partecipazione di matrimonio con aria mesta e sconsolata? Un trilione di volte. Vogliamo provare a farlo diventare un piacere? Che l’aria da mesta e sconsolata diventi una gioiosa?

Non possiamo di certo erigerci ad arbiter elegantiae come Petronio alla corte di Nerone, ma diciamoci la verità prima che le regole del gusto dovrebbero prevalere quelle del buon senso.

Ricordatevi che viviamo in Sicilia che da Luglio a metà Settembre, si muore di caldo e nessuno degli invitati sdarà contento di vedere sulla partecipazione 7 agosto 2019 ore 15.00 specie gli uomini che saranno in giacca, camicia e cravatta. E poi si scioglie il trucco e col sudore addio piega.

Comprendendo che il clima non è da sottovalutare veniamo alla location: la chiesa ad Agrigento e il ristorante a 100 km non è comodo, quindi se vi piace quella sala trattenimenti ed è legittimo vedete di trovare una chiesa che sia bella e vicina per nostra fortuna ogni paese della Sicilia ha almeno una chiesa che sia degna di accogliere il vostro matrimonio.

Finite le raccomandazioni di natura pratica un apio di piccole postille su ciò che è meglio non ci sia:

Niente cappelli a meno che non sei al matrimonio dei reali di Inghilterra.

Taffetà?! Solo al boss delle cerimonie.

I sandali gioiello siate accorte e ricordate che i gioielli vanno al collo, non ai piedi.

Le tre cose insieme mai, se poi l’abito è lungo di taffetà con gli strass o le pietre o le balze, o chissà quale altra diavoleria, il carnevale di Rio de Janeiro è il posto che fa per voi.

La sposa con la pelliccia bianca: no, non sei in Norvegia con -30 e nemmeno tra le nevi della Siberia.  E niente guanti in stile prestigiatore, non sei Houdini e nemmeno il mago Silvan.

Gli chignon con più specie floreali dell’orto botanico di Villa giulia, non credo sia il massimo, i fiori vanno nel bouquet.

Ultimi appunti per lo sposo, i tessuti lucidi vi fanno somigliare alle carte dei cioccolatini Pernigotti. E il cilindro? Solo se da li dentro ci tirate fuori un coniglio altrimenti per noi è no.

Trovare un accordo fra cose di cattivo gusto; ecco il colmo dell’eleganza.
(Jean Genet)

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