Viaggio di nozze. Sulle orme dei Vichinghi.
22 Gennaio 2019Partecipazioni con i Fiocchi
6 Aprile 2019L’eremo si trova alle pendici del monte Quisquina è stato costruito nelle vicinanze della grotta in cui si rifugiò per gran parte della sua vita Santa Rosalia, la Vergine Palermitana. Sposarsi ad Agrigento.
Fu il mercante genovese Francesco Scassi, venuto a conoscenza della storia di Santa Rosalia e della grotta, decise di venire in Sicilia e di investire tutto il suo denaro nella costruzione dell’Eremo. Si ritiro a vivere nel complesso costruito adiacente all’Eremo e fondarono l’ordine indipendente dei frati devoti a Santa Rosalia.
La congregazione divenne del tutto autosufficiente: il frantoio, il granaio, la calzoleria, la falegnameria e quant’altro si trova all’interno dell’Eremo. Nel corso del Settecento l’Eremo della Quisquina fu uno dei più rinomati di tutta la Sicilia, venne visitato da vescovi, principi e cardinali ed diventò anche oggetto delle loro donazioni. L’ultimo eremita noto è Fra Vicè (Vincenzo) che ha vissuto in solitudine gli ultimi anni della sua vita vivendo di elemosina e di ciò che la gente dei paesi vicini gli offriva, è morto nel 1986 all’età di 98 anni. Oggi L’Eremo è affidato alla gestione della Pro Loco di Santo Stefano Quisquina.
Costruita negli ultimi anni del 1600, in stile barocco, è stata abbellita alla fine del 1700.
La magnificenza di questo luogo è più unica che rara, anche se purtroppo poco conosciuta, ma chi vi è stato difficilmente ne cancella il buon ricordo.