Indispensabili in cucina.
20 Luglio 2018Sposini nella terra dei canguri, il viaggio di nozze in Australia e Isole Fiji
24 Luglio 2018Sposarsi a Caltabellotta! Il conte Ruggero decise di costruire un tempio a S. Giorgio, suo protettore, nel luogo dove vinse la battaglia contro i Saraceni nel 1090. Ciò spiega l’anomala scelta di un luogo periferico rispetto al paese, a differenza della maggior parte degli insediamenti abitativi di ogni epoca in cui la Chiesa Madre veniva sempre collocata in posizione centrale. Indagini archeologiche hanno tuttavia dimostrato il carattere sacro dell’area anche in epoche precedenti l’arrivo dei Normanni.
La chiesa è a tre navate, con una serie di cappelle sul lato sinistro e cinque cappelle sul lato destro la quinta di queste cappelle probabilmente fu l’abside della prima chiesa protocristiana, e sulla quale successivamente gli arabi costruirono una moschea. Solidi pilastri cilindrici e semiottagonali, travalicati da linearissimi capitelli, sostengono archi a sesto acuto. All’interno della chiesa sono conservate due pregiatissime Madonne con Bambino e la statua marmorea di un santo vescovo tutte attribuibili alla scuola del Gagini. Prese il suo carattere di Cattedrale con il conte Ruggero, in seguito fu ulteriormente ingrandita tanto da diventare un mosaico architettonico tra l’arabo – normanno ed il romanico. La chiesa ha subito notevoli danni durante il terremoto del 1968, che colpi tutta la valle del Belìce. Inaugurata dopo gli ultimi lavori di restauro nel 1999.
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