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Sposarsi ma dover vivere a distanza, quando il rapporto parte in salita

Può succedere che, anche per motivi di lavoro, inizialmente la vita coniugale non coincida con una immediata convivenza sotto lo stesso tetto: sorge, quindi, la necessità di gestire il cosiddetto vivere a distanza. Per molti il solo pensiero potrebbe apparire come una pesante limitazione che renderebbe impossibile portare avanti una relazione coniugale.

Da sempre solide basi rendono solido tutto ciò che vi si costruisce sopra, per cui se tutto poggia su sani valori e si adottano alcuni accorgimenti, un temporaneo rapporto a distanza può trasformarsi in un’avvincente esperienza di crescita e di consolidamento di un sentimento d’amore fondato sulla reciproca fiducia e sulla consapevolezza che la lontananza potrà solamente rafforzare, incrementare e migliorare quel sodalizio d’amore sul quale si è posto il sigillo del matrimonio.

I principali ingredienti per vivere a distanza sono due: la pazienza e la fiducia che, gestite al meglio, tengono lontane frustrazioni e sofferenze d’amore. La pazienza aiuta a vivere il quotidiano in maniera autonoma e indipendente, esaltando tutte le qualità personali, mentre la fiducia spiana la strada rendendo il percorso più fluido e libero da incomprensioni. La coppia fin dall’inizio deve chiarire che si tratta di una situazione temporanea e che sempre sarà profuso il massimo impegno affinché si risolva nel più breve tempo possibile.

Chi, sempre per motivi di lavoro o di studio, ha già vissuto da single è più agevolato poiché ha già affrontato le difficoltà del vivere da solo e lontano dagli affetti.

La lontananza produce l’effetto di esaltare i desideri, renderà più intenso ogni singolo istante trascorso in compagnia della propria metà generando emozioni intensamente appaganti. Di contro, la stessa lontananza amplifica le incomprensioni e alimenta i conflitti.

Il consiglio che più frequentemente danno gli psicologi è di pianificare sempre il tempo che trascorrerete insieme durante festività, ferie e altre occasioni in modo che sia qualitativamente appagante; ma anche di imparare a risolvere i conflitti in modo chiaro e sollecito e non rinunciare mai alla comunicazione che consiste nella capacità di saper porre domande e soprattutto di ascoltare ciò che l’altra persona sta provando a livello emotivo.