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Anche per chi deve compiere per la seconda volta il grande passo, sono molte le cose a cui pensare e l’esperienza acquisita con le prime nozze a nulla serve: tutto sembrerà come se fosse per la prima volta. Bisognerà nuovamente affrontare le incombenze burocratiche e l’organizzazione della cerimonia.
La parte burocratica riguarda la produzione dei documenti necessari per contrarre le seconde nozze che varia in base alla situazione matrimoniale precedente di ciascuno degli sposi ad esempio se trattasi di divorziati o vedovi o provenienti da un matrimonio annullato.
I divorziati devono produrre una copia dell’atto di matrimonio precedente con l’annotazione della Sentenza di scioglimento e della Sentenza di divorzio.
I vedovi oltre naturalmente a quelli previsti per ogni matrimonio devono presentare l’atto di morte del congiunto.
Chi proviene da un matrimonio cattolico che è stato annullato e vuole risposarsi con rito civile i documenti da presentare sono: certificato del precedente matrimonio con l’annotazione della sentenza di annullamento emessa dalla Sacra Rota. Se, dopo l’annullamento, per il secondo matrimonio si sceglie il rito cattolico, sarà necessario presentare solo una copia della sentenza del tribunale della Sacra Rota. Questa sentenza, a cura del tribunale ecclesiastico stesso, viene trasmessa alla parrocchia in cui l’interessato è stato battezzato che provvederà a trascriverla sul certificato di battesimo.
Per gli stranieri che vogliono convolare a seconde nozze oltre a quanto già previsto dovranno produrre il nulla osta consolare.
Anche per quanto riguarda l’organizzazione dell’evento “seconde nozze” esiste un protocollo di norme comportamentali che aiutano a non cadere nel cattivo gusto. Innanzitutto il rito sia esso civile che cattolico dovrà essere molto semplice e attenersi ad alcune regole di bon ton: l’abito da sposa non dovrà essere semplice e non vaporoso. Se è solo lo sposo a contrarre matrimonio per la seconda volta, la sposa potrà concedersi l’abito bianco non eccessivamente lungo e senza strascico ne velo. Da evitare marce nuziali, cortei e damigelle. Ad accompagnare la sposa innanzi all’officiante sarà il figlio maschio (se c’è e ha l’età giusta) oppure un fratello o lo sposo stesso. Sugli inviti saranno gli stessi sposi che annunciano il loro matrimonio e non i loro genitori.
La lista degli invitati ove possibile sarà ristretta a una piccola cerchia di amici e parenti e il rinfresco di tipo informale. Molte tradizioni per il secondo matrimonio non hanno ragione di esistere tranne quella che vieta ai futuri sposi di dormire sotto lo stesso tetto la notte prima delle nozze. Generalmente per le seconde nozze non si fa una lista di nozze perché si presuppone che già la coppia disponga di una casa pronta e arredata. Capita spesso che gli invitati abbiano comunque il piacere di fare un regalo agli sposi ma non hanno nessuna indicazione al riguardo, allora si hanno due possibilità, o indicare una fondazione benefica alla quale far pervenire un contributo, o comunicare l’indirizzo di un’agenzia viaggi e farvi regalare da parenti e amici un fantastico viaggio. Infine secondo la legge anche le seconde nozze danno diritto a una licenza matrimoniale.