Affetto e diplomazia, due “metri di giudizio” per stilare la vostra lista degli invitati

Stilare la lista degli invitati è un compito difficile, quasi arduo a volte, spesso fonte di accese discussioni in famiglia. Prima di tutto occorre avere ben presente che tipo di cerimonia si vuole realizzare. Se si tratta di qualcosa di intimo o di qualcosa di sfarzoso. Ovvio che questo determina il numero di quante persone devono partecipare alle vostre nozze.
Avere tanti invitati non solo incide dal punto di vista economico ma cambia anche la natura della festa. Gestire tante persone non è facile. Dopo aver fissato il numero (in proporzione al quale si scelgono anche la location e i servizi) si può cominciare una lista di massima. Non è necessario invitare tutte le persone che si conoscono. Un buon metodo è procedere per così dire per “categorie”: colleghi, cugini, zii, e via dicendo, tutto dipende dal tipo di affetto che vi lega a loro. Poi avendo fatto la lista se si sfora il numero massimo si procede di comune accordo a rivisitarla e a dare un prima ‘sforbiciata’.
Si può pensare di fare una distinzione tra chi volete presenti in chiesa e chi invece dovrà festeggiare con voi nel banchetto e nelle danze. Ma a nostro avviso sembra una scelta poco elegante.
Se dovete scartare delle persone pensate principalmente a quelle che non hanno rapporti quotidiani con voi. Magari delle zie d’America che non vedete da 20 anni. In questo caso magari al termine del matrimonio basterebbe inviare dei confetti e nel caso una bomboniera. Poi tenere presente una regola non fare discriminazioni. Se si invita un collega d’ufficio ma ne avete più di uno fate attenzione a non scontentare gli altri. Magari può essere una buona scusa per non invitare nessuno e risparmiare nel numero.
Insomma, affetto e diplomazia e piccoli trucchi sono gli ingredienti necessari per stilare la lista degli invitati per non scontentare nessuno, evitare le brutte figure e, ultimo particolare ma non meno importante, fare attenzione alle finanze.