Kit di Sopravvivenza per nozze senza intoppi
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19 Settembre 2016Separazione o comunione dei beni? Vi diciamo come si fa.
Se non stabilite diversamente, il regime patrimoniale che scatta in automatico all’atto del matrimonio è quello della comunione dei beni. In pratica, se non si esprimono “preferenze” sul regime patrimoniale, ci si vede applicare automaticamente il regime della comunione dei beni. Rientrano in questa situazione gli acquisti effettuati dalla coppia anche separatamente (si pensi all’abitazione familiare), i proventi dei beni di entrambi (ad es. i canoni di locazione di un immobile), l’utilizzo dei redditi professionali, le aziende costituite e gestite da entrambi. Non tutti i beni però vengono inclusi. Fanno eccezione quelli su cui ciascun coniuge vanti un diritto di proprietà o comunque un diritto reale precedentemente alle nozze, le donazioni o i lasciti testamentari a titolo individuale, nonché tutti quegli elementi legati all’esercizio della professione.
Se la coppia preferisse, invece, decidere per la separazione dei beni deve specificarlo e dichiarare la scelta davanti all’Ufficiale di stato civile o al ministro di culto (a seconda che il matrimonio si celebri con rito civile o religioso). La dichiarazione viene poi registrata e annotata nell’atto di celebrazione di matrimonio. Se si desidera una diversa convenzione matrimoniale occorre stipularla per atto pubblico e farla annotare a margine dell’atto di matrimonio. In ogni caso, sappiate che è possibile in ogni momento passare da un regime patrimoniale ad un altro: l’importante è che ciò avvenga davanti ad un notaio, perché poi, per essere valida soprattutto nei confronti dei creditori, deve essere annotata sull’atto di matrimonio.
Quindi, se la scelta del regime di separazione dei beni viene fatta dai coniugi al momento dell’atto di celebrazione del matrimonio, può avvenire davanti all’ufficiale di stato civile, ma se questa scelta è fatta successivamente, richiede il notaio. Ricordate che la principale conseguenza della scelta di mutare il regime economico della famiglia dopo il matrimonio, con lo scioglimento della comunione, risulta più complesso e costoso: dividere un patrimonio risulta tanto più “difficoltoso” e oneroso, quanti più sono i beni o le situazioni giuridiche in esso comprese.
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